I miracoli di Gesù

(120)

Gesù guarisce Aurea, la fanciulla pagana, in casa di Maria Santissima (433.6)

"La pace a te Maria d'Alfeo, e a voi, Mirta e Noemi. La fanciulla dorme?"
"Sì. La febbre perdura e la sbalordisce e consuma. Se persiste così morirà. Il suo tenero corpo non resiste alla malattia e la mente si turba per i ricordi" dice Maria d'Alfeo.
"Sì... e non reagisce perchè dice che vuol morire per non vedere più i romani..." conferma Mirta.
"Un dolore per noi che l'amiamo già..." dice Noemi.
"Non temete!" risponde Gesù andando fin sulla soglia della cameretta e alzando la tenda...
Sul lettuccio, contro la parete, in fronte alla porta, appare il visetto smagrito, di un rosso acceso ai pomelli, di neve altrove, sepolto nella massa dei lunghi capelli dorati. Dorme affannosamente, mugolando parole incomprensibili fra i denti e con la mano abbandonata sulle coperture fa, di tanto in tanto, un gesto come per respingere qualcosa.
Gesù non si inoltra. La guarda con occhio di pietà. Poi chiama forte: "Aurea! Vieni! C'è il tuo Salvatore."
La fanciulla si siede di scatto sul lettuccio, lo vede e con un grido scende e corre nella lunga tunica sciolta a piedi scalzi a Gesù, e si getta ai suoi piedi dicendo: "Signore! Ora sì che mi hai liberata!"
"E' guarita. Vedete? Non poteva morire perchè prima deve conoscere la Verità..." E alla fanciulla che gli bacia i piedi dice: "Sorgi, e vivi in pace" e le posa la mano sul capo non più febbricitante.